Per la maggior parte delle persone, il judo è semplicemente un confronto tra due combattenti in cui l’obiettivo è mettere l’avversario sulla schiena, ma questo non è l’unico modo per praticare questo sport. I kata sono un modo per perfezionare le tecniche di judo.
Un’arte codificata
Aperture
In un kata, Tori esegue i movimenti e Uke subisce le proiezioni. Prima di iniziare, i due avversari devono seguire il saluto dei giudici.
Per il Nage no kata la procedura è la seguente:
Tori è alla destra di Joseki (i giudici).
5,5 metri separano Uke e Tori. Uke e Tori si girano verso il Joseki, lo salutano in Ritzu-rei e si girano l’uno verso l’altro.
Scendono a terra (prima il ginocchio sinistro), alzano le dita dei piedi, si inginocchiano con le dita dei piedi estese e si inchinano in Za-rei (ginocchia a 2 pugni di distanza).
Poi Uke e Tori si alzano e fanno un passo l’uno verso l’altro (sinistra destra) per assumere la posizione di Shizentai. Ora sono a 4 metri di distanza l’uno dall’altro.
Per il katame-no-kata, che prevede movimenti a terra, la procedura è diversa
Dopo essersi inchinati al joseki in ritsurei, Uke e Tori si inginocchiano faccia a faccia per lo zarei. Poi si alzano e fanno un passo verso l’altro. Si inginocchiano di nuovo, appoggiando il ginocchio sinistro a terra e poi allargando il ginocchio destro sollevato. Questa posizione (taka-kyoshi-no-kamae) è generalmente chiamata “posizione alta in ginocchio” e viene mantenuta durante i movimenti del kata e all’inizio di ogni tecnica.
I sette kata del judo
La parola “kata” significa “forma” e si riferisce a movimenti codificati che costituiscono un esercizio di formazione nella pratica di questi movimenti.
Sono presenti in molte arti marziali, in particolare nel karate. Ma esistono anche nell’aikido e in molte altre arti marziali non giapponesi.
Nel judo ce ne sono sette:
– tame no kata:
I nage no kata sono forme di proiezione, contenenti 5 serie di 3 tecniche eseguite a sinistra e poi a destra del tatami. La sua dimostrazione è una delle prove per l’esame di cintura nera. Questa è la più comune, quella di base.
Il Katame-no-kata deve essere presentato all’esame di 3° dan. Si tratta di 15 tecniche di judo a terra suddivise in 3 serie. Ogni serie si concentra su un aspetto diverso del movimento a terra. Immobilizzazione, strangolamento e dislocazione sono i tre gruppi di tecniche di questo kata.
-Il secondo è il Kime-no-kata:
È richiesto per il 4° dan. Include tecniche in piedi e a terra. I primi 8 sono eseguiti in piedi, i successivi 12 a terra. A differenza dei kata precedenti, questo si concentra sulla difesa e sul contrattacco. Il judoka Tori deve saper prendere le decisioni giuste a seconda della situazione. Per ogni categoria in piedi e seduta, vengono eseguite due tipologie, contro un attacco disarmato e poi contro un attacco armato.
juno-kata:
Tutti trattano aspetti diversi del judo, che è un’arte molto completa. Non vengono fatte proiezioni, rappresenta una flessibilità. Il suo ritmo è più lento e mette in pratica gli elementi di difesa controllando l’avversario con l’allungamento. Si compone di 3 serie di 5 tecniche.
Go-No-Sen-No-Kata:
Come il Kime-no-Kata, viene presentato all’esame di 4° dan. È suddiviso in 2 serie di 6 contromovimenti. I primi movimenti sono iniziati dalla gamba, poi dall’anca.
Goshin-Jitsu-No-Kata:
Viene presentato come parte dell’esame di 3° dan e copre una serie di tecniche di difesa personale contro attacchi a distanza ravvicinata da pugni, piedi, coltelli, bastoni o pistole. Tratta anche i diversi tipi di aggressione che possono essere usati contro di voi. Creato nel 1956, questo kata di 21 tecniche è il più recente. È suddiviso in 2 serie, contro gli attacchi armati e contro gli attacchi non armati.
Koshiki-No-Kata:
È molto diverso dai suoi predecessori e presenta le antiche tecniche di autodifesa dei samurai. Comprende due serie di 14 e 16 tecniche rispettivamente. La prima serie si svolge lentamente, poiché si presume che i combattenti indossino un’armatura. La seconda serie è stata seguita rapidamente senza alcun tempo di inattività. Il Koshiki-no-kata deriva dalla scuola di Jiu Jitsu Kitô, dove studiò Jigoro Kano. Ha incorporato queste tecniche nella sua arte perché ne apprezzava l’insegnamento.
Itsutsu-No-Kata:
Viene presentato all’esame di 7° dan. Si compone di 5 serie legate agli elementi della natura: acqua, terra, fuoco, aria e vuoto. Permettendoci di creare una relazione tra il microcosmo e il macrocosmo, l’interno del nostro corpo e l’universo. Per Kano, lo scopo di questo kata era sia spiegare il principio della massima efficienza con il minimo sforzo, sia rappresentare i movimenti dell’universo. Rappresenta il cuore del Judo.
Il Kodokan adottò l’Itsutsu No Kata nel 1887. È il più profondo, avanzato e filosofico.
Per informazioni sulle gare di kata in Francia, visitare questo sito.
Se volete saperne di più su un maestro di judo che ha eseguito questi kata per ottenere il suo 7° dan, leggete il nostro articolo su Darcel Yandzi.
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